Tumori: radioterapia a rischio, carenza di specialisti e 50% dei pazienti resta senza cure
31, marzo 2025 – Radioterapia oncologica a rischio nel nostro Paese a causa della grave carenza di specialisti e delle difficoltà di accesso ai trattamenti. Si tratta di terapie tra le più avanzate nella cura dei tumori, in grado di offrire trattamenti efficaci, e spesso risolutivi, ma in Italia è ancora sottoutilizzata rispetto agli standard internazionali. Sebbene il 60% delle persone con diagnosi di neoplasia necessiti infatti di cure radioterapiche durante la malattia, solo il 30% vi accede. E’ uno dei dati emerso nei giorni scorso a Roma nel corso degli Stati generali della radioterapia oncologica, promossi dall’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (Airo) su iniziativa dell’onorevole Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
Diversi gli appelli rivolti alle istituzioni dalle società scientifiche dei radio-oncologi, degli oncologi medici e dei radiologi medici, insieme alle associazioni di pazienti. In particolare si chiede di: valorizzare la formazione sulla radioterapia, sia nei corsi di laurea in Medicina sia all’interno dei percorsi di specializzazione, ad esempio istituendo borse di studio dedicate, per far fronte alla carenza di radio-oncologi specializzandi, che rischia di compromettere l’offerta di radioterapia nell’arco di un decennio; rafforzare il ruolo dei radio-oncologi nei team multidisciplinari e promuovere il loro maggiore coinvolgimento nelle Reti oncologiche regionali, nei Comitati farmaci innovativi e in tutti gli altri snodi decisionali dedicati alla presa in carico dei pazienti e alla governance delle patologie tumorali, per favorire un reale approccio integrato alla gestione di queste malattie; delineare precisi percorsi terapeutici, che integrino appieno cure farmacologiche e radioterapia, nelle patologie oncologiche in cui è più evidente il beneficio dell’associazione fra farmaci e radioterapia, e in cui è comprovata l’assenza di tossicità aggiuntiva imputabile all’irradiazione dei farmaci.
“La radioterapia oncologica è una risorsa terapeutica fondamentale nella lotta contro il cancro, ma ancora oggi troppi cittadini italiani non vi hanno accesso”, ha sottolineato Cappellacci. “L’evento di oggi – ha continuato – rappresenta un momento cruciale per avviare un percorso condiviso tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti. Il lavoro che inizia oggi deve tradursi in azioni concrete: è fondamentale investire nella formazione di nuovi specialisti in radioterapia, ottimizzare l’organizzazione dell’offerta di trattamenti radioterapici su tutto il territorio nazionale e assicurare che la radioterapia sia pienamente riconosciuta come componente essenziale di un approccio integrato alle patologie tumorali”.