Tumore prostata, almeno 7 milioni di uomini a rischio in Italia

3, novembre 2023 – In Italia si stima che ci siano almeno 7 milioni di uomini di età compresa tra i 55 e i 70 anni potenzialmente a rischio di cancro della prostata, che rappresenta quasi un quinto (il 19,8%) di tutti i tumori maschili. Per questo è urgente migliorare i programmi di diagnosi precoce, offrire quando possibile la sorveglianza attiva come primo trattamento, potenziare nei Centri di cura percorsi diagnostico-terapeutici definiti attraverso la realizzazione delle Prostate Unit al cui interno opera il team multidisciplinare: sono le raccomandazioni chiave che emergono da Euproms, la survey promossa da Europa Uomo in 32 Paesi, il primo grande studio realizzato dai pazienti con tumore della prostata, che mette in luce le aree di criticità nel percorso terapeutico e propone soluzioni su quanto c’è da fare per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Lo studio è stato presentato in una web conference. Il tumore della prostata è il più frequente dei tumori maschili; la sua incidenza aumenta con l’età, ma colpisce anche uomini in età produttiva. I trattamenti – chirurgia, radioterapia, chemioterapia e terapia ormonale – impattano ciascuno in misura diversa sulla qualità di vita. Non a caso, dall’indagine Euproms, che ha coinvolto circa 5500 uomini, emerge la necessità di offrire percorsi di diagnosi precoce per poter trattare il tumore quando è ancora in stadio iniziale, con cure meno aggressive. Tre le principali azioni chiave emerse: rendere accessibile la diagnosi precoce a tutta la popolazione a rischio, tramite programmi di screening organizzati; ampliare l’offerta della sorveglianza attiva, ove sia possibile attuarla, nei casi di malattia a basso rischio, come primo trattamento; promuovere la diffusione di centri di cura specializzati e multidisciplinari. “Si parla troppo poco di tumore della prostata, mentre i dati Aiom registrano una crescita dei casi e quel che preoccupa ancora di più è che il Ssn non preveda per questa neoplasia alcun programma di screening “, sostiene Maria Laura De Cristofaro, presidente Europa Uomo Italia. I risultati di Euproms hanno spinto le Istituzioni verso una iniziativa storica: raccomandare a livello europeo programmi di screening, che in qualche Paese si stanno già sperimentando”, conclude De Cristofaro.
News