Studio: il Covid-19 può causare problemi alla prostata

16, ottobre 2023 – Si allunga la lista delle conseguenze a lungo termine di Covid-19: secondo uno studio condotto da ricercatori della Chinese University of Hong Kong, l’infezione da SarsCoV2 potrebbe aumentare il rischio di disturbi dell’apparato urinario e, in particolare, di ipertrofia prostatica benigna. “L’ipertrofia prostatica benigna ha un impatto sulla qualità di vita dei pazienti e può causare complicanze quali ritenzione delle urine, infezioni delle vie urinarie, ematuria e formazione di calcoli vescicali”, spiegano i ricercatori. La ricerca, pubblicata sul Journal of Internal Medicine, ha preso in considerazione quasi 18mila uomini, la metà dei quali si erano ammalati di Covid tra il 2021 e il 2022. Questi ultimi, rispetto a chi non aveva contratto l’infezione, avevano un rischio 5 volte più alta di soffrire di ritenzione urinaria, cioè l’incapacità di svuotare completamente la vescica; 3 volte più alta di avere sangue nelle urine e di incorrere in infezione delle vie urinarie. Era inoltre di ben 25 volte più alto il rischio di assumere farmaci per il trattamento dell’ipertrofia prostatica. Il rischio aumentato di disturbi urinari era lo stesso in tutte le fasce di età e non era influenzato dalla gravità del Covid. Per i ricercatori, a spiegare questo legame potrebbero essere le caratteristiche del tessuto che riveste la prostata che è ricco di recettori Ace2, una delle porte che il virus SarsCoV2 usa per entrare nelle cellule. “Siamo entusiasti di essere i primi a segnalare gli effetti di Covid-19 sulle complicanze dell’iperplasia prostatica benigna e anche a dimostrare la portata allarmante dei suoi effetti urologici”, ha affermato il primo firmatario dello studio Alex Qinyang Liu.
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