26 luglio 2023 – Indipendentemente dall’approccio chirurgico, dal 5% al 40% dei pazienti che vengono sottoposti ad una prostatectomia radicale soffrono di incontinenza urinaria, ad un anno da dopo l’intervento. Sono numeri importanti e abbiamo chiesto un commento alla dott.ssa Manuela Tutolo (Urologia Ospedale San Raffaele di Milano).
“Nonostante i miglioramenti dal punto di vista funzionale dopo una prostatectomia radicale, è indispensabile tener conto anche dell’aspetto funzionale accanto all’aspetto oncologico – spiega Tutolo -. Tra il 6% e il 10% dei pazienti che si sono già sottoposti a questa procedura richiedono ulteriori interventi chirurgici per risolvere il problema dell’incontinenza. Questo attira l’attenzione su come una malattia che non mette a repentaglio la vita dei pazienti sia così invalidante dal punto di vista della qualità di vita, tanto da andare incontro a una seconda chirurgia per risolvere il problema. Al giorno d’oggi, accanto alla chirurgia abbiamo dei trattamenti che possono essere ugualmente di impatto dal punto di vista oncologico. E’ quindi possibile avere una stima del rischio di incontinenza post operatoria prolungata che potrebbe portare i medici o il paziente stesso a scegliere una determinata terapia invece di un’altra accanto a quella chirurgica.”