Anno III – Numero 27 – Luglio 2023  
Comitato scientifico editoriale: Vincenzo Mirone, Giuseppe Procopio, Corrado Franzese
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – intermedia@intermedianews.it

Benessere Urologico è una newsletter a cadenza mensile sui temi della salute urologica, maschile e femminile. Uno strumento utile per essere sempre informati sugli ultimi aggiornamenti, in ambito clinico e scientifico.

NEWS

L’INTERVENTO CHIRURGICO UNICO PER INCONTINENZA E DISFUNZIONE ERETTILE
Il commento del dott. Ivano Morra (Urologia Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo)
Sono varie le problematiche che si possono verificare a seguito di un intervento di prostatectomia radicale per tumore prostatico. Il dott. Ivano Morra (Direttore della Struttura Complessa di Urologia dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo) ce ne ha data una panoramica.
“I problemi principali riscontrati sono l’incontinenza urinaria e il deficit erettile. Esistono ormai diverse soluzioni per affrontare queste complicanze, che volendo possono essere trattate contestualmente. Si può offrire al paziente un impianto di protesi peniena idraulica abbinato ad un impianto di sling sottouretrale per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo – dichiara Morra -. Nei casi più gravi è consigliato un unico intervento dove, attraverso piccole incisioni chirurgiche, possono essere inseriti sia l’impianto della protesi peniena idraulica per il trattamento del deficit sfinteriale, sia l’impianto dello sfintere artificiale. La protesi peniena resta in posizione flaccida e può essere azionata attraverso una pompetta inserita all’interno dello scroto quando il paziente ha il desiderio di consumare un rapporto sessuale. Per quanto riguarda l’impianto sfinterico, è uno strumento più complesso costituito da una cuffia che va a chiudere l’uretra, impedendo la fuga di urina. Anche questo può essere aperto tramite una pompetta inserita all’interno dello scroto”. Link al video

 

LA TERAPIA DELLA PAZIENTE CON CISTITE ACUTA E CRONICA
La dott.ssa Mariani spiega come contrastarla in maniera efficace

Parlare di cistite acuta e cronica equivale a raccontare quello che accade nella quotidianità di milioni di donne del nostro Paese. Come si può contrastare questa patologia in maniera efficace? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Luciana Mariani, (Specialista Urologa Ambulatoriale ASST 3 Civitanova Marche e ASST 4 di Fermo).
“La cistite è una problematica che porta tante donne a recarsi nei nostri ambulatori, talvolta anche già al verificarsi del primo episodio – spiega Mariani –. E’ bene innanzitutto intervenire su quelli che sono i cambiamenti comportamentali, primo tra tutti assunzione adeguata di liquidi durante la giornata. Se la forma di cistite non è grave, diverse sostanze come il D-Mannosio, l’acido ialuronico e il condroitin solfato possono essere utilizzate ad alte concentrazioni per migliorare l’aspetto dell’intestino e del microbiota intestinale. Se presente, è di fondamentale importanza trattare sempre la distrofia vulvovaginale che inevitabilmente tutte le donne dopo la menopausa si troveranno a dover affrontare per evitare le ricorrenze delle cistiti, e che coinvolge intestino, vescica e apparato genitale”. Purtroppo molte donne si presentano negli ambulatori solo dopo mesi o anni in cui hanno quasi sempre curato impropriamente i propri sintoni, e in questi casi serve un provvedimento più significativo. “Negli episodi di cistite acuta o cronica è necessario fare perno su una profilassi antibiotica corretta, prevalentemente confinata a fosfomicina e microfurantoina perché l’Alert che l’OMS ha lanciato nel 2019 sull’antibiotico resistenza non può e non deve lasciarci insensibili”.

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CON IL CALDO AUMENTA IL RISCHIO DI CALCOLI RENALI

E’ quanto sostiene uno studio del Southwestern Medical Center


La possibilità di sviluppare un calcolo renale può aumentare durante i mesi estivi. Ma piccoli cambiamenti nella dieta, insieme a un apporto adeguato di acqua, possono aiutare a scongiurare il disagio che scaturisce da questa dolorosa condizione. Da un approfondimento dell’Ut Southwestern Medical Center arrivano alcuni suggerimenti utili. “Una volta avuto un calcolo renale, salgono fino al 50% le possibilità di averne un altro entro i successivi 10 anni – afferma la dott.ssa Megan Bollner, del Dipartimento di Urologia – ma molti fattori di rischio per calcoli renali ricorrenti sono sotto il nostro controllo e cambiare le abitudini alimentari può fare una grande differenza”. La prima raccomandazione della specialista per prevenire il ripetersi dei calcoli è bere più liquidi per rimanere idratati, cosa che diluisce l’urina in modo che i cristalli non possano aggregarsi nei calcoli… Continua a leggere

 

TUMORE DEL RENE: PIÙ DELLA METÀ DELLE DIAGNOSI AVVIENE CASUALMENTE

E’ quanto emerso dal congresso della Società Americana di Oncologia Clinica


In Italia, nel 2022, sono stati stimati 12.600 nuovi casi di tumore del rene. I sintomi non sono specifici e possono essere sottovalutati o confusi con altre condizioni come la calcolosi renale. “Quando presenti, i segnali più frequenti sono rappresentati dalla presenza di sangue nelle urine, da dolore sordo al fianco o da una massa palpabile nella cavità addominale – spiega Giuseppe Procopio, Direttore dell’Oncologia Medica Genitourinaria e del Programma Prostata dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano -. Oltre la metà delle diagnosi avviene casualmente, come diretta conseguenza dell’impiego, sempre più diffuso, della diagnostica per immagini in pazienti non sospetti in senso oncologico”.
E’ quanto ha affermato il professore a margine del Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) … Continua a leggere


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