Anno III – Numero 26 – Giugno 2023  
Comitato scientifico editoriale: Vincenzo Mirone, Giuseppe Procopio, Corrado Franzese
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – intermedia@intermedianews.it

Benessere Urologico è una newsletter a cadenza mensile sui temi della salute urologica, maschile e femminile. Uno strumento utile per essere sempre informati sugli ultimi aggiornamenti, in ambito clinico e scientifico.

NEWS

IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA: TERAPIE E CONSEGUENZE PER LA SESSUALITA’
Il commento del Prof. Carlo Trombetta (Università di Trieste)

Le cure contro l’ipertrofia prostatica benigna possono avere conseguenze negative sulla sessualità dei pazienti. Come possono essere gestite dallo specialista urologo? Lo abbiamo chiesto al Prof. Carlo Trombetta, (Direttore della Clinica Urologica dell’Università di Trieste).
“Nel corso degli anni abbiamo ricevuto, da parte di molti uomini, richieste di interrompere terapie efficaci contro l’ipertrofia prostatica benigna – afferma Trombetta -. Alcuni trattamenti possono effettivamente avere degli effetti collaterali sull’erezione e l’eiaculazione retrograda. Quest’ultima può essere causata dall’utilizzo dei farmaci alfa-litici la cui sospensione è però fortemente sconsigliata. Le conseguenze sessuali sono una cosa da dover far accettare al paziente perché è più importante contrastare la malattia ed arrivare ad un completo svuotamento della vescica. E’ preferibile perciò avviare un adeguato counseling e avvisare, fin da subito, il malato circa la controindicazione. Per esempio nella nostra clinica urologica di Trieste, da diversi anni, siamo aiutati da un’equipe di psico-sessuologici”. “Per quanto riguarda il discorso della terapia medica è possibile utilizzare farmaci ottenuti da estratti a base di Serenoa repens soprattutto nei pazienti giovani – prosegue l’esperto -. Possiamo iniziare la terapia con questo tipo di farmaco ed arrivare poi, eventualmente, a sostituirlo solo in previsione di un trattamento chirurgico o radiologico. Così facendo abbiamo potuto notare come i casi di deficit d’erezione si siano drasticamente ridotti determinando un beneficio per il paziente. Infine è possibile un utilizzo combinato del tadalafil insieme a farmaci a base di Serenoa repens. La terapia contro la disfunzione erettile agisce anche contro l’ipertrofia prostatica benigna. Si tratta quindi di una combinazione che può aiutare a gestire le situazioni nelle quali i sintomi della patologia urologica si associano a quelli della malattia andrologica”.

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SIRU: “DOPO I 35 ANNI MENO QUALITÀ SPERMATOZOI PER SMOG E STILI VITA”
Il calo rapido è avvenuto anche in Paesi ritenuti ad “alta fecondità”

L’emergenza denatalità è una crisi sociale ma anche biologica. L’inquinamento atmosferico e quello elettromagnetico, uniti a stili di vita poco sani, stanno danneggiando irreparabilmente il patrimonio genetico degli spermatozoi, compromettendo le probabilità di concepimento dell’uomo e rendendolo più suscettibile alle malattie. Con danni che aumentano nel tempo. Così già dai 35 anni in su, i danni accumulati possono impedire il concepimento o aumentare le probabilità di trasmettere ai figli difetti genetici ed epigenetici che favoriscono patologie nell’infanzia, nell’età adulta e addirittura alle successive generazioni. A tracciare il quadro è Luigi Montano, Uroandrologo della Asl di Salerno e past president della Società italiana di riproduzione umana (Siru). Continua a leggere…

 

L’ALLARME DELLA SIN: AUMENTO DELLE MALATTIE RENALI E DIMINUZIONE DEI NEFROLOGI

Secondo la Società Scientifica mancheranno nei prossimi 2 anni 340 specialisti


Formare i nefrologi di domani per rispondere al costante aumento delle malattie renali, dovuto a fattori diversi e concomitanti, è una priorità pubblica, necessaria a porre un freno ai costi umani, socio-sanitari e assistenziali che assorbono oltre il 3% dei finanziamenti del Sistema Sanitario Nazionale. In Italia, negli ultimi 25 anni, la malattia renale cronica è costantemente aumentata e l’incidenza della malattia renale acuta (MRA) in ambiente ospedaliero si attesta oggi al 10% dei ricoverati, con un picco al 50% in Unità di Terapia intensiva. Numeri che avvalorano la necessità di una classe di specialisti nefrologi consapevole, preparata e sensibile al contesto socio-sanitario che cambia.
“Questi dati sono stati la spinta a raddoppiare, quest’anno, il consueto appuntamento di formazione e dialogo con i giovani specializzandi, perché possano essere ambasciatori di una nuova era della nefrologia, caratterizzata da rivoluzioni terapeutiche e nuovi modelli gestionali-organizzativi potenzialmente in grado di immaginare un futuro con sempre meno dialisi e sempre più salute renale”. E’ quanto ha affermato Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia, a margine di un evento scientifico. Continua a leggere…

 

TUMORE PROSTATA, RADIOTERAPIA UTILIZZATA SOLO PER UN PAZIENTE SU 4

Oltre il 90% dei malati è vivo a 5 anni, l’incidenza è in continua crescita


In Italia la radioterapia risulta sottoutilizzata contro il tumore della prostata. Si calcola che solo un paziente su quattro riceve questa tipologia di trattamento che può curare, o anche cronicizzare, la neoplasia. Lo scarso ricorso alla terapia può essere dovuto ad alcune difficoltà logistiche come i tempi d’attesa molto lunghi o l’eccessiva distanza dall’ospedale. Oppure dal mancato approccio multidisciplinare al paziente interessato dal tumore maschile più diffuso e frequente nel nostro Paese. E’ quanto si legge in un capitolo del 15° Rapporto sulla Condizione Assistenziale dei Malati Oncologici, presentato nei giorni scorsi nell’ambito della XVIII Giornata Nazionale del Malato Oncologico promossa da FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia). Continua a leggere…

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